Ci siamo lasciati nello scorso capitolo della rubrica “Alimentazione in Gravidanza e Allattamento” (06_Le prime pappe, da dove si comincia), parlando delle prime pappe. Oggi, come promesso, cercheremo di capire se prediligere alimenti fatti in casa oppure industriali e quali alimenti è bene evitare, soprattutto nel primo anno di vita delle vostre bambine e dei vostri bambini.
Diciamo subito che gli alimenti per l’infanzia di produzione industriale non offrono vantaggi nutrizionali rispetto ai cibi preparati in casa. Le industrie mettono a disposizione delle famiglie una varietà pressoché infinita di prodotti alimentari per l’infanzia. Numerosi prodotti, tuttavia, differiscono da quelli di un’altra marca solo nel nome e nel prezzo, ma non nella composizione. Talvolta è necessario farvi ricorso, quando c’è un bisogno specifico, per esempio quando c’è una carenza nutrizionale, quando è necessario ricorrere ad un’integrazione o all’uso di alimenti fortificati. Rispetto agli equivalenti per adulti, gli alimenti industriali per lattanti e per la prima infanzia sono sottoposti ad una normativa più rigorosa in termini di sicurezza.
Una delle possibili controindicazioni all’uso di alimenti industriali è legata al fatto che questi possono ritardare l’accettazione della dieta familiare. Ricordiamo che i bambini preferiscono i cibi di cui conoscono già i sapori, che sono poi quelli della dieta della mamma, che hanno già avuto modo di conoscere prima della nascita attraverso il liquido amniotico e dopo la nascita attraverso il latte materno (questo è valido per i bambini che vengono allattati al seno).
Colgo l’occasione per sottolineare come la famiglia sia l’esempio alimentare di riferimento per i vostri bambini: è importante rendere i pasti un’occasione di convivialità ed un momento per educare al gusto ed ad una dieta sana tutti i suoi componenti. L’introduzione di alimenti nuovi per le vostre bambine e i vostri bambini può essere un’occasione per tutta la famiglia di adottare un’alimentazione corretta e sana; il professionista, in questo delicato momento, può essere di aiuto per incoraggiare tutta la famiglia ad adottare una dieta varia ed equilibrata. Cercate di introdurre la più ampia varietà di cibi, questo migliora l’appetito, accresce l’accettabilità di sapori differenti, aumenta la probabilità di esporre il bambino all’assunzione di nutrienti diversi.
C’è qualche alimento o qualche ingrediente in cucina a cui prestare attenzione?
Ebbene sì, care mamme e cari papà, vorrei sensibilizzarvi proprio su alcune criticità per la salute a cui dovrete porre un’attenzione particolare: il sale da cucina, lo zucchero da tavola e i grassi di qualità scadente.
La presenza nella dieta di questi ultimi dovrebbe essere ancor più limitata durante la prima infanzia, può essere ridotta scegliendo delle materie prime di elevata qualità e freschezza, usando modalità di cottura semplici e rapide che, insieme all’impiego di erbe aromatiche (quali ad esempio basilico, timo, coriandolo, finocchietto, maggiorana e salvia) e/o piccole quantità di ortaggi, possono contribuire ad esaltare il sapore degli alimenti preservandone il contenuto nutrizionale.
Un discorso particolare va fatto per il sale: aggiungere sale all’alimentazione della prima infanzia non è raccomandabile nella preparazione delle pappe e in generale per l’alimentazione dell’infanzia. Questa raccomandazione è in realtà un beneficio per tutta la famiglia. Il suo apporto dovrebbe essere ridotto a tutte le età, ma soprattutto nel primo anno di vita, sia perché i sistemi metabolici, quello renale innanzitutto, non sono ancora maturi, sia perché questo è il periodo nel quale si pongono le basi per le abitudini alimentari di tutta la vita. I cibi molto salati, come i sottaceti, le carni salate, i dadi e le zuppe in polvere, devono essere evitati. Se si usano sale, cibi salati e spezie per il resto della famiglia, una porzione di cibo dev’essere messa da parte per il bambino prima dell’aggiunta di sale.
Non esistono prove convincenti per posticipare o evitare l’introduzione dei più comuni alimenti allergenici; ciò si applica sia ai bambini considerati ad alto rischio di allergie sia a quelli non considerati a rischio. Se non vi sono alimenti controindicati in assoluto per tutti, con l’eccezione dell’alcol, alcune considerazioni sono necessarie per il consumo di miele, di tè, di latte vaccino ed infine di glutine:
- Miele, è bene evitarne l’uso nei lattanti, perché può contenere spore di Clostridium botulinum e dato che lo stomaco e l’intestino dei lattanti non contengono acidi in misura sufficiente a distruggere queste spore.
- Tè, che contiene tannino ed altre sostanze che legano il ferro ed altri minerali riducendone la biodisponibilità. Prodotti come la camomilla ed il tè verde hanno gli stessi effetti avversi del tè sull’assorbimento del ferro. Inoltre, tutti questi prodotti per lattanti in commercio hanno zucchero aggiunto.
- il Latte vaccino è sconsigliato fino ai 12 mesi, per il rischio di anemia da carenza di ferro e per l’eccesso di apporto proteico. Rispetto al latte materno, il latte di mucca contiene infatti il triplo delle proteine mentre il ferro che fornisce è meno biodisponibile, cioè meno assorbibile dall’organismo.
Un discorso a parte merita il Glutine: l’introduzione degli alimenti contenenti glutine (frumento, orzo, segale, avena, farro, kamut) va fatta con attenzione. É bene evitare sia quella precoce (< 4 mesi) sia quella tardiva (>= 7 mesi), per ridurre il rischio di intolleranze nei bambini predisposti. É bene inoltre, per la stessa ragione, introdurli quando il bambino è ancora allattato al seno.
Infine, durante le prime pappe, sarebbe buona cosa non esagerare con l’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico, per esempio evitate l’aggiunta del cucchiaino di parmigiano/grana padana alle pappe, le rendono solo più salate e pesanti.
E così si conclude il nostro viaggio verso il mondo dell’alimentazione della prima infanzia. Io vi ringrazio per avermi seguito e spero di aver contribuito a fornire alcune informazioni utili al vostro viaggio verso il fantastico mondo delle pappe.